L’installazione è composta da una proiezione video e da due pedane sensoriali costruite ad hoc.
Il video proiettato va in simultanea con la composizione sonora trasmessa dalle pedane e ripotera in forma testuale le immagini e le suggestioni che le stesse vibrazioni hanno suscitato in due persone sorde. Leggendo i testi proiettati, potrai accedere ad un nuovo livello percettivo e prepararti all’esperienza che vivrai attraverso le due pedane sensoriali.
Una volta scelta la pedana su cui posizionarti, nel momento in cui ti sdraierai entrerai in una narrazione astratta, lasciandoti guidare da una composizione fatta di suoni elettronici e vibrazioni.
Per interpretare, codificare e immaginare potrai andare a pescare dentro di te, nelle tue esperienze o nel tuo immaginario. L’esperienza che vivrai è frutto dell’incontro tra persone sorde e persone udenti, che insieme hanno provato ad abitare uno spazio indefinito e astratto.
Installazione prodotta da: Associazione Altrememorie
Direzione creativa: Giovanni Chiarot e Matteo Carli
Composizione sonora: Antonio Della Marina
Sviluppo narrativo e sensoriale: Fabio Zamparo ed Erik Londero
Consulenza all’accessibilità: Associazione Culturale Fedora
Mediazione comunicativa: Elena Marra e Anna Chiara Carlet
Pedane vibranti progettate e prodotte da: Puntozero Società Cooperativa
Supporto tecnico: Valerio Bergnach, Tommaso Pascutti
Con il contributo di: Regione Friuli-Venezia Giulia
L’installazione è composta da una proiezione video e da due pedane sensoriali costruite ad hoc.
Il video proiettato va in simultanea con la composizione sonora trasmessa dalle pedane e ripotera in forma testuale le immagini e le suggestioni che le stesse vibrazioni hanno suscitato in due persone sorde. Leggendo i testi proiettati, potrai accedere ad un nuovo livello percettivo e prepararti all’esperienza che vivrai attraverso le due pedane sensoriali.
Una volta scelta la pedana su cui posizionarti, nel momento in cui ti sdraierai entrerai in una narrazione astratta, lasciandoti guidare da una composizione fatta di suoni elettronici e vibrazioni.
Per interpretare, codificare e immaginare potrai andare a pescare dentro di te, nelle tue esperienze o nel tuo immaginario. L’esperienza che vivrai è frutto dell’incontro tra persone sorde e persone udenti, che insieme hanno provato ad abitare uno spazio indefinito e astratto.
Installazione prodotta da: Associazione Altrememorie
Direzione creativa: Giovanni Chiarot e Matteo Carli
Composizione sonora: Antonio Della Marina
Sviluppo narrativo e sensoriale: Fabio Zamparo ed Erik Londero
Consulenza all’accessibilità: Associazione Culturale Fedora
Mediazione comunicativa: Elena Marra e Anna Chiara Carlet
Pedane vibranti progettate e prodotte da: Puntozero Società Cooperativa
Supporto tecnico: Valerio Bergnach, Tommaso Pascutti
Con il contributo di: Regione Friuli-Venezia Giulia
Di certo capita, almeno una volta nella vita, di dover rispondere alla domanda: “Ma che lavoro fai?” Cosa sappiamo rispondere quando a chiederci che lavoro facciamo sono proprio i nostri figli? E cosa colgono della spiegazione che diamo loro del nostro lavoro? “Portami al lavoro” è stato un laboratorio di narrazione fotografica che ha portato i figli ad esplorare e interpretare gli ambienti lavorativi dei genitori. Le attività proposte durante i laboratori hanno favorito la sperimentazione di diversi linguaggi, tra cui la fotografia, lo storytelling e la registrazione audio usando gli spazi di lavoro dell’azienda come territorio esplorativo. Il progetto si conclude con una mostra fotografica, un ciclo di incontri nelle scuole e la realizzazione di un libro.
L’idea è stata sviluppata in collaborazione con SBE-VARVIT (Monfalcone), azienda leader nella produzione di viti, dadi e bulloni. In un’azienda di questo settore, dove la componente competitiva tecnologica è fondamentale, non si poteva intervenire sul miglioramento del prodotto. Si è potuto però aprire un dialogo intergenerazionale, portando un punto di vista differente sulla componente umana e relazionale all’interno della vita lavorativa.
Coordinamento laboratori: Marina Rosso, Giovanni Chiarot
Grafica: Cecilia Cappelli
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
In collaborazione con SBE-VARVIT Spa, Associazione Altrememorie, Gruppo Immagine, Media Educazione e Comunità, Bekko Aps
Di certo capita, almeno una volta nella vita, di dover rispondere alla domanda: “Ma che lavoro fai?” Cosa sappiamo rispondere quando a chiederci che lavoro facciamo sono proprio i nostri figli? E cosa colgono della spiegazione che diamo loro del nostro lavoro? “Portami al lavoro” è stato un laboratorio di narrazione fotografica che ha portato i figli ad esplorare e interpretare gli ambienti lavorativi dei genitori. Le attività proposte durante i laboratori hanno favorito la sperimentazione di diversi linguaggi, tra cui la fotografia, lo storytelling e la registrazione audio usando gli spazi di lavoro dell’azienda come territorio esplorativo. Il progetto si conclude con una mostra fotografica, un ciclo di incontri nelle scuole e la realizzazione di un libro.
L’idea è stata sviluppata in collaborazione con SBE-VARVIT (Monfalcone), azienda leader nella produzione di viti, dadi e bulloni. In un’azienda di questo settore, dove la componente competitiva tecnologica è fondamentale, non si poteva intervenire sul miglioramento del prodotto. Si è potuto però aprire un dialogo intergenerazionale, portando un punto di vista differente sulla componente umana e relazionale all’interno della vita lavorativa.
Coordinamento laboratori: Marina Rosso, Giovanni Chiarot
Grafica: Cecilia Cappelli
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
In collaborazione con SBE-VARVIT Spa, Associazione Altrememorie, Gruppo Immagine, Media Educazione e Comunità, Bekko Aps
Con questo progetto abbiamo la possibilità di supportare processi per rendere più sostenibili le realtà culturali, attivare uno spazio dedicato alla creatività, favorire processi di innovazione digitale nell’operato di artisti ed operatori culturali, dando un valore al vero capitale che le piccole organizzazione culturali hanno, ossia le loro idee.
Con questo progetto possiamo supportare il mondo della cultura regionale in processi di consolidamento capaci di traguardare le sfide dei prossimi anni.
In particolare, possiamo offrire:
Un servizio di accompagnamento nello sviluppo di progetti culturali: da diversi anni con Puntozero mettiamo a disposizione degli operatori e delle operatrici culturali del territorio un supporto per sviluppare le idee in progetti efficaci, dalla fase di ideazione e networking, a quella di fundraising e management,
La realizzazione di un’infrastruttura digitale innovativa, capace di migliorare la modalità di lavoro delle organizzazioni che la utilizzeranno,
L’attivazione di uno spazio di produzione artistica dove, organizzazioni e artisti del territorio, possano usufruire di un laboratorio e di infrastrutture multimediali utili allo sviluppo di propri progetti e installazioni sostenibili.
Con questo progetto abbiamo la possibilità di supportare processi per rendere più sostenibili le realtà culturali, attivare uno spazio dedicato alla creatività, favorire processi di innovazione digitale nell’operato di artisti ed operatori culturali, dando un valore al vero capitale che le piccole organizzazione culturali hanno, ossia le loro idee.
Con questo progetto possiamo supportare il mondo della cultura regionale in processi di consolidamento capaci di traguardare le sfide dei prossimi anni.
In particolare, possiamo offrire:
Un servizio di accompagnamento nello sviluppo di progetti culturali: da diversi anni con Puntozero mettiamo a disposizione degli operatori e delle operatrici culturali del territorio un supporto per sviluppare le idee in progetti efficaci, dalla fase di ideazione e networking, a quella di fundraising e management,
La realizzazione di un’infrastruttura digitale innovativa, capace di migliorare la modalità di lavoro delle organizzazioni che la utilizzeranno,
L’attivazione di uno spazio di produzione artistica dove, organizzazioni e artisti del territorio, possano usufruire di un laboratorio e di infrastrutture multimediali utili allo sviluppo di propri progetti e installazioni sostenibili.
Contributo PR FESR FVG 59.760,00€ euro di cui UE 40%
“Le Serre” è uno spazio in cui la produzione creativa incontra la comunità e l’innovazione sociale, dove la dimensione di sperimentazione artistica si intreccia con quella della progettazione sociale e dello scambio di saperi ed esperienze.
Lo spazio è un edificio industriale degli anni ’50, una ex-falegnameria. Dopo un processo di rigenerazione è nato uno spazio culturale.
Gli obiettivi che ci siamo dati sono:
Ristrutturazione dello spazio: dare vita ad uno spazio di produzione culturale che ospiti attività dell’ambito delle arti multimediali, sfruttando l’opportunità di operare in un contesto periferico a vocazione produttiva e artigianale.
L’innovazione sociale: attrezzare e gestire lo spazio per ospitare percorsi di aggregazione sul territorio, fornendo un contesto creativo dove sviluppare anche azioni di inclusione sociale.
La formazione: attrezzare e gestire lo spazio per ospitare percorsi di formazione e professionalizzazione nell’ambito della produzione culturale. Sviluppare una programmazione pilota di residenze artistiche, laboratori e convegni.
Digitalizzazione degli operatori/operatrici: dotare lo spazio di attrezzature adeguate allo sviluppo di produzioni multimediali, offrendo ad artisti/e e operatori/operatrici la possibilità di usufruire di strumentazioni e tecnologie avanzate.
Network europeo: lo spazio è all’interno di un network europeo, attraverso i progetti culturali internazionali di cui fa parte.
“Le Serre” è uno spazio in cui la produzione creativa incontra la comunità e l’innovazione sociale, dove la dimensione di sperimentazione artistica si intreccia con quella della progettazione sociale e dello scambio di saperi ed esperienze.
Lo spazio è un edificio industriale degli anni ’50, una ex-falegnameria. Dopo un processo di rigenerazione è nato uno spazio culturale.
Gli obiettivi che ci siamo dati sono:
Ristrutturazione dello spazio: dare vita ad uno spazio di produzione culturale che ospiti attività dell’ambito delle arti multimediali, sfruttando l’opportunità di operare in un contesto periferico a vocazione produttiva e artigianale.
L’innovazione sociale: attrezzare e gestire lo spazio per ospitare percorsi di aggregazione sul territorio, fornendo un contesto creativo dove sviluppare anche azioni di inclusione sociale.
La formazione: attrezzare e gestire lo spazio per ospitare percorsi di formazione e professionalizzazione nell’ambito della produzione culturale. Sviluppare una programmazione pilota di residenze artistiche, laboratori e convegni.
Digitalizzazione degli operatori/operatrici: dotare lo spazio di attrezzature adeguate allo sviluppo di produzioni multimediali, offrendo ad artisti/e e operatori/operatrici la possibilità di usufruire di strumentazioni e tecnologie avanzate.
Network europeo: lo spazio è all’interno di un network europeo, attraverso i progetti culturali internazionali di cui fa parte.
Contributo PR FESR FVG 200000,00 EURO di cui UE 40%
Federica Teti
Campoformido, 16-22 dicembre 2023, Spazio Le Serre, 22 dicembre 2023, THE FAKE JOGGER. Un’osservazione del paesaggio suburbano, muovendosi lungo i bordi e cercando programmaticamente nuovi modi di raccontare la realtà
Zeroidee, 1-20 dicembre, Spazio Le Serre, 22 dicembre 2023, TRASDUZIONI. Un percorso di ricerca artistica multimediale nato dalla relazione con persone sorde e dal desiderio di condividere insieme una forma di dialogo.
Matteo Carli, 1 novembre-20 dicembre 2023, Mezzocorona – Udine, Spazio Le Serre, ESERCIZIO DI MEMORIA. La costruzione di un paesaggio immaginario e famigliare composto da memorie incerte, visioni e rimozioni.
Sandro Pivotti, 13 novembre-6 dicembre 2023, Monfalcone, Spazio Le Serre, 23 febbraio 2024. Bràncolo. Prove di solitudine
Icredible Bob, 1-7 aprile 2024, Tolmino, Slovenia
Flavio Pacino, 9-14 settembre 2024, Villalta di Fagagna, Cjase di Catine, Villalta di Fagagna, Damatrà
CJASE. A cura di: Duepunti. Partendo dalla nuova edizione di Bestiario Immaginato di Damatrà, l’artista lavora sulle parole “tana” e “rifugio” attraverso materiali naturali e non solo.
Federica Teti
Campoformido, 16-22 dicembre 2023, Spazio Le Serre, 22 dicembre 2023, THE FAKE JOGGER. Un’osservazione del paesaggio suburbano, muovendosi lungo i bordi e cercando programmaticamente nuovi modi di raccontare la realtà
Zeroidee, 1-20 dicembre, Spazio Le Serre, 22 dicembre 2023, TRASDUZIONI. Un percorso di ricerca artistica multimediale nato dalla relazione con persone sorde e dal desiderio di condividere insieme una forma di dialogo.
Matteo Carli, 1 novembre-20 dicembre 2023, Mezzocorona – Udine, Spazio Le Serre, ESERCIZIO DI MEMORIA. La costruzione di un paesaggio immaginario e famigliare composto da memorie incerte, visioni e rimozioni.
Sandro Pivotti, 13 novembre-6 dicembre 2023, Monfalcone, Spazio Le Serre, 23 febbraio 2024. Bràncolo. Prove di solitudine
Icredible Bob, 1-7 aprile 2024, Tolmino, Slovenia
Flavio Pacino, 9-14 settembre 2024, Villalta di Fagagna, Cjase di Catine, Villalta di Fagagna, Damatrà
CJASE. A cura di: Duepunti. Partendo dalla nuova edizione di Bestiario Immaginato di Damatrà, l’artista lavora sulle parole “tana” e “rifugio” attraverso materiali naturali e non solo.
Il festival nasce da un gruppo di artisti/e circensi (Circo all’inCirca) e di progettisti/e culturali (Puntozero) per proporre una visione dell’arte e dello spazio pubblico che crede nella loro reciproca e rivoluzionaria contaminazione.
Terminal invita a Udine artisti/e di tutto il mondo per interagire con la città e con i suoi e le sue abitanti, facendo sperimentare l’incanto e lo stupore del circo contemporaneo: un’arte che coinvolge molte discipline e percorre strade inedite di ricerca artistica.
Terminal è anche un punto d’incontro tra cittadini/e e artisti/e, che insieme abitano, vivono e trasformano la città.
Dal 2022 Terminal decide di spostarsi dal centro storico per abitare un nuovo spazio della città: un parco pubblico, integrandolo come parte viva del centro cittadino. Uno spazio verde e naturale, che permette di rallentare i ritmi, riposare lo sguardo, ritrovare la calma delle relazioni.
Un progetto di: Circo all’InCirca e Puntozero.
Direzione artistica: Circo all’InCirca.
Management, allestimenti, comunicazione: Puntozero.
Con il sostegno di: Regione Friuli Venezia Giulia, Assessorato alla Cultura del Comune di Udine, MiBAC, PromoturismoFVG, Fondazione Friuli.
Foto di Bartolomeo Rossi
Il festival nasce da un gruppo di artisti/e circensi (Circo all’inCirca) e di progettisti/e culturali (Puntozero) per proporre una visione dell’arte e dello spazio pubblico che crede nella loro reciproca e rivoluzionaria contaminazione.
Terminal invita a Udine artisti/e di tutto il mondo per interagire con la città e con i suoi e le sue abitanti, facendo sperimentare l’incanto e lo stupore del circo contemporaneo: un’arte che coinvolge molte discipline e percorre strade inedite di ricerca artistica.
Terminal è anche un punto d’incontro tra cittadini/e e artisti/e, che insieme abitano, vivono e trasformano la città.
Dal 2022 Terminal decide di spostarsi dal centro storico per abitare un nuovo spazio della città: un parco pubblico, integrandolo come parte viva del centro cittadino. Uno spazio verde e naturale, che permette di rallentare i ritmi, riposare lo sguardo, ritrovare la calma delle relazioni.
Un progetto di: Circo all’InCirca e Puntozero.
Direzione artistica: Circo all’InCirca.
Management, allestimenti, comunicazione: Puntozero.
Con il sostegno di: Regione Friuli Venezia Giulia, Assessorato alla Cultura del Comune di Udine, MiBAC, PromoturismoFVG, Fondazione Friuli.
Foto di Bartolomeo Rossi
Teen to Teen stimola una fruizione diversa degli spazi museali da parte degli e delle adolescenti. Crea una rete paritaria in cui le ragazze e i ragazzi possono scambiarsi liberamente contenuti da loro stessi elaborati: foto, gif animate, collage, clip video a partire da immagini scattate e/o filmate all’interno dei musei e modificate in modo da costruire una nuova narrazione dei siti culturali. Grazie al gruppo di artisti/e e professionisti/e che compongono il team dei formatori e delle formatrici, Teen to Teen stimola l’avvicinamento degli e delle adolescenti alle professioni della comunicazione culturale e della creatività.
Progetto a cura di: Andrea Collavino e Renato Rinaldi;
Realizzato da: Puntozero con La Collina;
In cooperazione con: Udine Musei e Trieste Musei; Patrimonio Culturale Friuli Venezia Giulia, Fondazione Pietro Pittini;
Con il supporto di: Fondazione Friuli, Fondazione CRTrieste, Fondazione Antonveneta, Monte dei Paschi di Siena, Regione Friuli Venezia Giulia
Teen to Teen stimola una fruizione diversa degli spazi museali da parte degli e delle adolescenti. Crea una rete paritaria in cui le ragazze e i ragazzi possono scambiarsi liberamente contenuti da loro stessi elaborati: foto, gif animate, collage, clip video a partire da immagini scattate e/o filmate all’interno dei musei e modificate in modo da costruire una nuova narrazione dei siti culturali. Grazie al gruppo di artisti/e e professionisti/e che compongono il team dei formatori e delle formatrici, Teen to Teen stimola l’avvicinamento degli e delle adolescenti alle professioni della comunicazione culturale e della creatività.
Progetto a cura di: Andrea Collavino e Renato Rinaldi;
Realizzato da: Puntozero con La Collina;
In cooperazione con: Udine Musei e Trieste Musei; Patrimonio Culturale Friuli Venezia Giulia, Fondazione Pietro Pittini;
Con il supporto di: Fondazione Friuli, Fondazione CRTrieste, Fondazione Antonveneta, Monte dei Paschi di Siena, Regione Friuli Venezia Giulia
Esperienza multimediale della durata di 45 minuti.
Tre amici d’infanzia, la scoperta di un lutto, un percorso attraverso il cimitero lungo le tracce di un’amicizia lontana.
Non si tratta di uno spettacolo ma di un’esperienza immersiva e itinerante che vivi in prima persona. Attraverso i messaggi che ricevi tramite WhatsApp, sei invitato a spostarti nella città, in particolare all’interno del cimitero, per vivere una storia e scoprirne gli sviluppi.
Un’esperienza solitaria, in cui ogni partecipante parte singolarmente.
Una produzione di: Zeroidee aps
Di Giovanni Chiarot, Matteo Carli e Sandro Pivotti
Supporto tecnico di: Alberto Duca e Alex Duca
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia
Sviluppata nell’ambito del progetto Le Serre
Foto di Bartolomeo Rossi
Esperienza multimediale della durata di 45 minuti.
Tre amici d’infanzia, la scoperta di un lutto, un percorso attraverso il cimitero lungo le tracce di un’amicizia lontana.
Non si tratta di uno spettacolo ma di un’esperienza immersiva e itinerante che vivi in prima persona. Attraverso i messaggi che ricevi tramite WhatsApp, sei invitato a spostarti nella città, in particolare all’interno del cimitero, per vivere una storia e scoprirne gli sviluppi.
Un’esperienza solitaria, in cui ogni partecipante parte singolarmente.
Una produzione di: Zeroidee aps
Di Giovanni Chiarot, Matteo Carli e Sandro Pivotti
Supporto tecnico di: Alberto Duca e Alex Duca
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia
Sviluppata nell’ambito del progetto Le Serre
Foto di Bartolomeo Rossi
Altrememorie è un osservatorio sul paesaggio che promuove e ospita residenze ed esposizioni artistiche. Dal 2014, invita artisti a sviluppare una nuova narrazione e interpretazione del territorio attraverso i diversi linguaggi dell’arte contemporanea. Le residenze cercano di avvicinare il pubblico ai processi creativi e di stimolare la conoscenza del proprio patrimonio territoriale, promuovendo un atteggiamento di curiosità e di interazione con il linguaggio artistico.
Trieste 25 Febbraio 31 Marzo, Gruppo Immagine, “Marco Cavallo, 50… e non li dimostra”. Un dialgo immaginario con Franco Basaglia in occasione dei 50 anni dalla dirompente uscita collettiva dal manicomio di Trieste. Lignano 10 Marzo, Wundertruppe e Voyageurs Immobiles, “Onde”. Un progetto che indaga e racconta il tema dell’amicizia, accompagnato dal romanzo “Le onde” di Virginia Woolf. Campoformido 23 Marzo, Marco Londero “Dibants”. Il rudere: elemento di disturbo o porta di un’esplorazione intima e selvaggia? RomanS d’Isonzo 4-15 Aprile, Francesca Mione, “Incontro”. L’incontro come spazio tracciato di una connessione fra luoghi, camminamenti, unioni e divisioni. Laboratorio per bambini e ragazzi. Ravascletto 15 Aprile, Simone Carraro, “Cjase”. Un vero e proprio archivio del paesaggio invisibile attraverso un’attenta raccolta e catalogazione rielaborata in chiave simbolica dall’occhio dell’artista. Un progetto di: Associazione Altrememorie Con il sostegno di: Regione Friuli-Venezia Giulia, Fondazione Friuli e Turismo FVGAltrememorie è un osservatorio sul paesaggio che promuove e ospita residenze ed esposizioni artistiche. Dal 2014, invita artisti a sviluppare una nuova narrazione e interpretazione del territorio attraverso i diversi linguaggi dell’arte contemporanea. Le residenze cercano di avvicinare il pubblico ai processi creativi e di stimolare la conoscenza del proprio patrimonio territoriale, promuovendo un atteggiamento di curiosità e di interazione con il linguaggio artistico.
Trieste 25 Febbraio 31 Marzo, Gruppo Immagine, “Marco Cavallo, 50… e non li dimostra”. Un dialgo immaginario con Franco Basaglia in occasione dei 50 anni dalla dirompente uscita collettiva dal manicomio di Trieste. Lignano 10 Marzo, Wundertruppe e Voyageurs Immobiles, “Onde”. Un progetto che indaga e racconta il tema dell’amicizia, accompagnato dal romanzo “Le onde” di Virginia Woolf. Campoformido 23 Marzo, Marco Londero “Dibants”. Il rudere: elemento di disturbo o porta di un’esplorazione intima e selvaggia? RomanS d’Isonzo 4-15 Aprile, Francesca Mione, “Incontro”. L’incontro come spazio tracciato di una connessione fra luoghi, camminamenti, unioni e divisioni. Laboratorio per bambini e ragazzi. Ravascletto 15 Aprile, Simone Carraro, “Cjase”. Un vero e proprio archivio del paesaggio invisibile attraverso un’attenta raccolta e catalogazione rielaborata in chiave simbolica dall’occhio dell’artista. Un progetto di: Associazione Altrememorie Con il sostegno di: Regione Friuli-Venezia Giulia, Fondazione Friuli e Turismo FVGAltrememorie è un osservatorio sul paesaggio che promuove e ospita residenze ed esposizioni artistiche. Dal 2014, invita artisti a sviluppare una nuova narrazione e interpretazione del territorio attraverso i diversi linguaggi dell’arte contemporanea. Le residenze cercano di avvicinare il pubblico ai processi creativi e di stimolare la conoscenza del proprio patrimonio territoriale, promuovendo un atteggiamento di curiosità e di interazione con il linguaggio artistico.
Edizione 2022Altrememorie è un osservatorio sul paesaggio che promuove e ospita residenze ed esposizioni artistiche. Dal 2014, invita artisti a sviluppare una nuova narrazione e interpretazione del territorio attraverso i diversi linguaggi dell’arte contemporanea. Le residenze cercano di avvicinare il pubblico ai processi creativi e di stimolare la conoscenza del proprio patrimonio territoriale, promuovendo un atteggiamento di curiosità e di interazione con il linguaggio artistico.
Edizione 2022Trasduzioni è la nostra installazione sensoriale nata dalla relazione con persone sorde e dal desiderio di condividere insieme una forma di dialogo.
Insieme a una persona sorda, Fabio Zamparo, abbiamo inventato e scritto una storia che è diventata il nostro punto di partenza concreto e condiviso. Abbiamo chiesto a Fabio di associare alle diverse scene delle emozioni e sensazioni. Dal reale siamo così giunti ad una narrazione emotiva.
È stato qui che abbiamo coinvolto il compositore sonoro Antonio Della Marina, che non conoscendo la storia di partenza, ha recepito solamente le emozioni ad essa collegate, sonorizzando una dimensione astratta. La composizione che ne scaturisce è soprattutto vibrazione, musica astratta ed elettronica.
L’installazione è stata prodotta nell’ambito del progetto PTSM. In occasione delle inaugurazioni abbiamo proposto delle conferenze sul tema dell’accessibilità in ambito culturale.
Trasduzioni è la nostra installazione sensoriale nata dalla relazione con persone sorde e dal desiderio di condividere insieme una forma di dialogo.
Insieme a una persona sorda, Fabio Zamparo, abbiamo inventato e scritto una storia che è diventata il nostro punto di partenza concreto e condiviso. Abbiamo chiesto a Fabio di associare alle diverse scene delle emozioni e sensazioni. Dal reale siamo così giunti ad una narrazione emotiva.
È stato qui che abbiamo coinvolto il compositore sonoro Antonio Della Marina, che non conoscendo la storia di partenza, ha recepito solamente le emozioni ad essa collegate, sonorizzando una dimensione astratta. La composizione che ne scaturisce è soprattutto vibrazione, musica astratta ed elettronica.
L’installazione è stata prodotta nell’ambito del progetto PTSM. In occasione delle inaugurazioni abbiamo proposto delle conferenze sul tema dell’accessibilità in ambito culturale.
Mobilità Creative è una rassegna d’arte performativa e multimediale che esce dai teatri, dalle gallerie d’arte e dai musei per andare ad animare le vie, le piazze e le linee dei trasporti pubblici urbani, promuovendo diversi approcci artistici e nuove forme di mobilità sostenibile.
La rassegna comprende una serie di laboratori, performance, spettacoli, residenze artistiche e contenuti digitali.
In particolare Audiobus, un viaggio straordinario che si sviluppa sugli autobus urbani. Artisti e artiste rileggono gli spazi pubblici in modo inedito, coinvolgendo ogni volta diverse fasce della popolazione attraverso una serie di laboratori, per poi elaborare una narrazione sonora che guida i cittadini e le cittadine in un viaggio a dir poco sorprendente, alla scoperta di una città nascosta.
Mobilità Creative è una rassegna d’arte performativa e multimediale che esce dai teatri, dalle gallerie d’arte e dai musei per andare ad animare le vie, le piazze e le linee dei trasporti pubblici urbani, promuovendo diversi approcci artistici e nuove forme di mobilità sostenibile.
La rassegna comprende una serie di laboratori, performance, spettacoli, residenze artistiche e contenuti digitali.
In particolare Audiobus, un viaggio straordinario che si sviluppa sugli autobus urbani. Artisti e artiste rileggono gli spazi pubblici in modo inedito, coinvolgendo ogni volta diverse fasce della popolazione attraverso una serie di laboratori, per poi elaborare una narrazione sonora che guida i cittadini e le cittadine in un viaggio a dir poco sorprendente, alla scoperta di una città nascosta.
Audiobus è un viaggio straordinario in bilico tra reale e surreale. Alla partenza ogni viaggiatore riceve un paio di cuffie e una voce narrante lo accompagna, libera la sua fantasia e lo guida a compiere un viaggio in quello che sta attorno alla città, o che ci sta dentro. Si tratta di una performance multidisciplinare, un tragitto letterario, un percorso inatteso, gremito di suggestioni visive e sonore, di acrobazie, di storie. In città la vita pulsa. Ma che cos’è la vita in una città? Alza la testa. Guardati intorno. La poesia ti rapirà̀.
Fa parte del più ampio progetto “Mobilità Creative”: una rassegna d’arte performativa e multimediale che esce dai teatri, dalle gallerie d’arte e dai musei per andare ad animare le vie, le piazze e le linee dei trasporti pubblici urbani, promuovendo diversi approcci artistici e nuove forme di mobilità sostenibile.
Audiobus è un format di: Zeroidee, sviluppato da Giovanni Chiarot e Renato Rinaldi.
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia e di Turismo FVG.
Le linee proposte nelle diverse città vedono la collaborazione delle aziende di trasporto locale con TPL FVG (Arriva Udine, Trieste Trasporti, APT Gorizia, ATAP Pordenone).
Foto di Bartolomeo Rossi
Audiobus è un viaggio straordinario in bilico tra reale e surreale. Alla partenza ogni viaggiatore riceve un paio di cuffie e una voce narrante lo accompagna, libera la sua fantasia e lo guida a compiere un viaggio in quello che sta attorno alla città, o che ci sta dentro. Si tratta di una performance multidisciplinare, un tragitto letterario, un percorso inatteso, gremito di suggestioni visive e sonore, di acrobazie, di storie. In città la vita pulsa. Ma che cos’è la vita in una città? Alza la testa. Guardati intorno. La poesia ti rapirà̀.
Fa parte del più ampio progetto “Mobilità Creative”: una rassegna d’arte performativa e multimediale che esce dai teatri, dalle gallerie d’arte e dai musei per andare ad animare le vie, le piazze e le linee dei trasporti pubblici urbani, promuovendo diversi approcci artistici e nuove forme di mobilità sostenibile.
Audiobus è un format di: Zeroidee, sviluppato da Giovanni Chiarot e Renato Rinaldi.
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia e di Turismo FVG.
Le linee proposte nelle diverse città vedono la collaborazione delle aziende di trasporto locale con TPL FVG (Arriva Udine, Trieste Trasporti, APT Gorizia, ATAP Pordenone).
Foto di Bartolomeo Rossi
Pubblico incanto è uno spettacolo di arte relazionale realizzato con e per le comunità. Per una settimana un gruppo di artisti e di artiste frequentano bar e chiese, strade e case, cercano di conoscere più gente possibile, pronti ad assorbirne gli umori, le parole, i desideri per scrivere un grande copione corale.
Infine, mettono in scena uno spettacolo, ironico e divertente, sul concetto di bene pubblico: dalla storia del luogo ai singoli saperi, dal patrimonio culturale comunitario alle memorie, fino ai ricordi più intimi e personali.
Contemporaneamente il performer Sandro Pivotti vive alcuni giorni nei paesi coinvolti e crea un video-racconto, in cui alla componente video mescola la scrittura e la performance. Attraverso il filtro del palco, e poi quello del documentario audiovisivo, con elementi comici o comunque stranianti, le persone vedono di fatto se stesse, la propria comunità, e hanno la possibilità di guardarsi in un modo inedito.
Prima dello spettacolo serale, in ognuna delle 6 location coinvolte, abbiamo organizzato La festa d’estate: un pomeriggio di laboratori e musica rivolto alle persone di ogni età.
Prodotto da: Puntozero soc. coop.
Spettacolo sviluppato con: Gli Omini
Drammaturgia di: Giulia Zacchini
Scritto e messo in scena da: Collettivo L’Amalgama
Video-racconto realizzato da: Sandro Pivotti
Pubblico incanto è uno spettacolo di arte relazionale realizzato con e per le comunità. Per una settimana un gruppo di artisti e di artiste frequentano bar e chiese, strade e case, cercano di conoscere più gente possibile, pronti ad assorbirne gli umori, le parole, i desideri per scrivere un grande copione corale.
Infine, mettono in scena uno spettacolo, ironico e divertente, sul concetto di bene pubblico: dalla storia del luogo ai singoli saperi, dal patrimonio culturale comunitario alle memorie, fino ai ricordi più intimi e personali.
Contemporaneamente il performer Sandro Pivotti vive alcuni giorni nei paesi coinvolti e crea un video-racconto, in cui alla componente video mescola la scrittura e la performance. Attraverso il filtro del palco, e poi quello del documentario audiovisivo, con elementi comici o comunque stranianti, le persone vedono di fatto se stesse, la propria comunità, e hanno la possibilità di guardarsi in un modo inedito.
Prima dello spettacolo serale, in ognuna delle 6 location coinvolte, abbiamo organizzato La festa d’estate: un pomeriggio di laboratori e musica rivolto alle persone di ogni età.
Prodotto da: Puntozero soc. coop.
Spettacolo sviluppato con: Gli Omini
Drammaturgia di: Giulia Zacchini
Scritto e messo in scena da: Collettivo L’Amalgama
Video-racconto realizzato da: Sandro Pivotti
Capovolgere all’infinito è un progetto nato per coinvolgere sei comunità attraverso un programma di attività creative, ludiche e culturali.
Ideato nel 2020, nel pieno della pandemia, è stato pensato innanzitutto come una tappa fondamentale nel percorso di ripresa post COVID-19 delle comunità coinvolte.
Le attività proposte hanno cercato di riattivare le persone di ogni età e favorire la connessione tra i diversi soggetti che compongono la comunità educante.
Capovolgere all’infinito è un progetto nato per coinvolgere sei comunità attraverso un programma di attività creative, ludiche e culturali.
Ideato nel 2020, nel pieno della pandemia, è stato pensato innanzitutto come una tappa fondamentale nel percorso di ripresa post COVID-19 delle comunità coinvolte.
Le attività proposte hanno cercato di riattivare le persone di ogni età e favorire la connessione tra i diversi soggetti che compongono la comunità educante.
100 km di cammino, 14 autori e autrici da Italia, Slovenia e Austria, una nuova narrazione di confine.
Walk the Line è un progetto esplorativo-narrativo che mira ad elaborare un racconto collettivo di memorie, storie e paesaggi di confine.
Il camminare come pratica di conoscenza, di narrazione e di condivisione.
Di giorno in giorno viene sviluppato un racconto itinerante che intreccia memorie, storie e paesaggi lungo un tracciato. In quest’ottica viene affidato un ruolo primario agli studenti e alle studentesse coinvolte, puntando a costituire un osservatorio mobile internazionale.
Un progetto di: Altrememorie associazione culturale
In collaborazione con: BridA, R.o.R Festival, lnstitut für Kulturanalyse, Alpen-Adria-Universität Klagenfurt, Quarantasettezeroquattro, Wild Routes, Robida, Inštitut za slovensko kulturo / Institute for Slovenian Culture, Kulturno izobraževalno društvo PiNA, Zeroidee APS
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia
Foto di Giovanni Chiarot
100 km di cammino, 14 autori e autrici da Italia, Slovenia e Austria, una nuova narrazione di confine.
Walk the Line è un progetto esplorativo-narrativo che mira ad elaborare un racconto collettivo di memorie, storie e paesaggi di confine.
Il camminare come pratica di conoscenza, di narrazione e di condivisione.
Di giorno in giorno viene sviluppato un racconto itinerante che intreccia memorie, storie e paesaggi lungo un tracciato. In quest’ottica viene affidato un ruolo primario agli studenti e alle studentesse coinvolte, puntando a costituire un osservatorio mobile internazionale.
Un progetto di: Altrememorie associazione culturale
In collaborazione con: BridA, R.o.R Festival, lnstitut für Kulturanalyse, Alpen-Adria-Universität Klagenfurt, Quarantasettezeroquattro, Wild Routes, Robida, Inštitut za slovensko kulturo / Institute for Slovenian Culture, Kulturno izobraževalno društvo PiNA, Zeroidee APS
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia
Foto di Giovanni Chiarot
Dal 2017, il festival più piccolo del mondo. Microfestival è un festival itinerante d’arte performativa. Una tournée che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine. Microfestival cerca la sua identità̀ nelle dimensioni ridotte dei centri storici montani, nell’individuazione di scenari micro-urbani quali la piazza di un paesino, il sagrato o il bar sport.
Un Ape-car e una “carovana” di artisti/e raggiungono piccolissimi paesi, soprattutto montani: luoghi ai margini dove più̀ che in altre aree la multiculturalità̀ ha giocato e gioca un ruolo identitario fondamentale, zone di frontiera, di passaggio e di rifugio, superfici di contatto fra identità̀ culturali e linguistiche differenti. Il festival è preceduto da una residenza artistica dove la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione di chi ci abita ribalta il classico rapporto spettatore/attore. Al termine della residenza artisti/e mettono in scena piccole e grandi performance nelle strade del paese, pezzi di vita del paese stesso che racchiudono storie, ricordi e sogni dei suoi abitanti. Il festival si conclude con una cena collettiva e una jam-session musicale capace di accendere la festa, scovare talenti nascosti, coinvolgere gli e le abitanti di tutte le età̀.
Un progetto di Puntozero: in collaborazione con Andrea Collavino e Natalie Norma Fella;
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia, Turismo FVG, Fondazione Friuli
Dal 2017, il festival più piccolo del mondo. Microfestival è un festival itinerante d’arte performativa. Una tournée che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine. Microfestival cerca la sua identità̀ nelle dimensioni ridotte dei centri storici montani, nell’individuazione di scenari micro-urbani quali la piazza di un paesino, il sagrato o il bar sport.
Un Ape-car e una “carovana” di artisti/e raggiungono piccolissimi paesi, soprattutto montani: luoghi ai margini dove più̀ che in altre aree la multiculturalità̀ ha giocato e gioca un ruolo identitario fondamentale, zone di frontiera, di passaggio e di rifugio, superfici di contatto fra identità̀ culturali e linguistiche differenti. Il festival è preceduto da una residenza artistica dove la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione di chi ci abita ribalta il classico rapporto spettatore/attore. Al termine della residenza artisti/e mettono in scena piccole e grandi performance nelle strade del paese, pezzi di vita del paese stesso che racchiudono storie, ricordi e sogni dei suoi abitanti. Il festival si conclude con una cena collettiva e una jam-session musicale capace di accendere la festa, scovare talenti nascosti, coinvolgere gli e le abitanti di tutte le età̀.
Un progetto di Puntozero: in collaborazione con Andrea Collavino e Natalie Norma Fella;
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia, Turismo FVG, Fondazione Friuli
Stazione / Confini è la nostra prima App.
È una mostra sonora che al momento si ascolta in cinque stazioni ferroviarie del Friuli Venezia Giulia (Udine, Pordenone, Trieste centrale, Cividale del Friuli, Gorizia Centrale).
A ciascuna stazione sono associati un racconto inedito e una composizione sonora ispirati a quel preciso luogo e ai temi del confine e del viaggio. L’ascolto richiede circa 15/20 minuti.
I racconti sono stati scritti da Emilio Rigatti per Cividale del Friuli, Francesco Tomada per Gorizia, Lorenza Stroppa per Pordenone, Federica Marzi per Trieste, Anna Dazzan per Udine.Le composizioni sonore sono state realizzate da Antonio Della Marina per Cividale, Anna Stereopoulou per Gorizia, Karen Asatrian per Pordenone, URKUMA per Trieste, Andrey Kiritchenko per Udine.
I racconti sono letti da Caterina Bernardi e Renato Rinaldi.
Stazione / Confini è la nostra prima App.
È una mostra sonora che al momento si ascolta in cinque stazioni ferroviarie del Friuli Venezia Giulia (Udine, Pordenone, Trieste centrale, Cividale del Friuli, Gorizia Centrale).
A ciascuna stazione sono associati un racconto inedito e una composizione sonora ispirati a quel preciso luogo e ai temi del confine e del viaggio. L’ascolto richiede circa 15/20 minuti.
I racconti sono stati scritti da Emilio Rigatti per Cividale del Friuli, Francesco Tomada per Gorizia, Lorenza Stroppa per Pordenone, Federica Marzi per Trieste, Anna Dazzan per Udine.Le composizioni sonore sono state realizzate da Antonio Della Marina per Cividale, Anna Stereopoulou per Gorizia, Karen Asatrian per Pordenone, URKUMA per Trieste, Andrey Kiritchenko per Udine.
I racconti sono letti da Caterina Bernardi e Renato Rinaldi.
VADO. Stories for passengers è la nostra seconda App. Consiste in un’esperienza audio pensata per chi viaggia sugli autobus della città di Udine, i treni Udine-Gorizia e Gorizia-Trieste, e il collegamento marittimo Trieste-Muggia. Narrazioni e musiche si ascoltano solo in viaggio, perché si attivano in corrispondenza di determinati luoghi. Quando sali, metti le cuffie e fai partire la traccia audio.
Ideazione e sviluppo: Puntozero Soc. Coop.
Supporto creativo: Marina Rosso
Sviluppo informatico: Mobile 3D Srl
Identità grafica: Elena Guglielmotti
Copywriting: Lisa Cadamuro
Voce intro: Sandro Pivotti
VADO. Stories for passengers è la nostra seconda App. Consiste in un’esperienza audio pensata per chi viaggia sugli autobus della città di Udine, i treni Udine-Gorizia e Gorizia-Trieste, e il collegamento marittimo Trieste-Muggia. Narrazioni e musiche si ascoltano solo in viaggio, perché si attivano in corrispondenza di determinati luoghi. Quando sali, metti le cuffie e fai partire la traccia audio.
Ideazione e sviluppo: Puntozero Soc. Coop.
Supporto creativo: Marina Rosso
Sviluppo informatico: Mobile 3D Srl
Identità grafica: Elena Guglielmotti
Copywriting: Lisa Cadamuro
Voce intro: Sandro Pivotti
“Alma Mistero – Dove scompaiono gli scomparsi” è uno show misterioso, surreale e divertente che, a partire dalla relazione tra artisti/e e abitanti del luogo, va alla ricerca di persone inventate o realmente esistite, scomparse o forse solo nascoste. Durante le giornate che precedono il festival una bizzarra coppia di inviati del programma “Alma mistero” si aggira nei paesi coinvolti a caccia di indizi e di storie. Il tutto è stato documentato in 5 video pubblicati sul canale YouTube di Microfestival.
Alma Mistero è uno spettacolo che abbiamo sviluppato nell’ambito di Microfestival, un festival itinerante d’arte performativa, una tournèe che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine, a cavallo tra Friuli Venezia Giulia, Austria e Slovenia. Un festival in movimento dove viene utilizzata la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione dei suoi e delle sue abitanti.
“Alma Mistero – Dove scompaiono gli scomparsi” è uno show misterioso, surreale e divertente che, a partire dalla relazione tra artisti/e e abitanti del luogo, va alla ricerca di persone inventate o realmente esistite, scomparse o forse solo nascoste. Durante le giornate che precedono il festival una bizzarra coppia di inviati del programma “Alma mistero” si aggira nei paesi coinvolti a caccia di indizi e di storie. Il tutto è stato documentato in 5 video pubblicati sul canale YouTube di Microfestival.
Alma Mistero è uno spettacolo che abbiamo sviluppato nell’ambito di Microfestival, un festival itinerante d’arte performativa, una tournèe che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine, a cavallo tra Friuli Venezia Giulia, Austria e Slovenia. Un festival in movimento dove viene utilizzata la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione dei suoi e delle sue abitanti.
È un’installazione multimediale che nasce dall’indagine teorica sul tema del trauma e su come il nostro cervello risponda a un evento traumatico. Lo studio è stato tradotto in chiave artistica attraverso la costruzione di un particolare spazio fisico, sonoro e visivo costituito da 100 stativi di ferro che sorreggono 14 lampade e 8 speaker. Si è sviluppato un sistema che, tramite software, genera in modo randomico degli impulsi sonori e luminosi, proponendo al pubblico una rappresentazione astratta di un sistema cerebrale e del disturbo da stress post traumatico. Gli stimoli sonori e visivi dell’installazione evocano da una parte i frammenti lasciati dall’esperienza traumatica sulla memoria, dall’altra il costante tentativo di costruire un nuovo equilibrio.
L’installazione è ideata e realizzata da Zeroidee,
Ideazione e sviluppo: Giovanni Chiarot e Matteo Carli
Supporto artistico: Renato Rinaldi
Programmazione e sound design: Mattia Piani
Supporti in legno: Simona Martino
Strutture metalliche: Bruno Ribis
Montaggio e cablaggio: Tiziano Zaramella
Supporto tecnico: Soluzioni SRLS
Consulenza scientifica in neuroscienze: Cinzia Canderan, Franco Fabbro, Ilaria Guarracino, Luciana Palumbo
Prodotta da Associazione Altrememorie
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
Scopri di più GUARDA IL VIDEO
È un’installazione multimediale che nasce dall’indagine teorica sul tema del trauma e su come il nostro cervello risponda a un evento traumatico. Lo studio è stato tradotto in chiave artistica attraverso la costruzione di un particolare spazio fisico, sonoro e visivo costituito da 100 stativi di ferro che sorreggono 14 lampade e 8 speaker. Si è sviluppato un sistema che, tramite software, genera in modo randomico degli impulsi sonori e luminosi, proponendo al pubblico una rappresentazione astratta di un sistema cerebrale e del disturbo da stress post traumatico. Gli stimoli sonori e visivi dell’installazione evocano da una parte i frammenti lasciati dall’esperienza traumatica sulla memoria, dall’altra il costante tentativo di costruire un nuovo equilibrio.
L’installazione è ideata e realizzata da Zeroidee,
Ideazione e sviluppo: Giovanni Chiarot e Matteo Carli
Supporto artistico: Renato Rinaldi
Programmazione e sound design: Mattia Piani
Supporti in legno: Simona Martino
Strutture metalliche: Bruno Ribis
Montaggio e cablaggio: Tiziano Zaramella
Supporto tecnico: Soluzioni SRLS
Consulenza scientifica in neuroscienze: Cinzia Canderan, Franco Fabbro, Ilaria Guarracino, Luciana Palumbo
Prodotta da Associazione Altrememorie
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
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“DIMMI. Le donne raccontano” è uno spazio di pensiero e formazione che, attraverso diverse discipline (storia, filosofia, letteratura, diritto, economia…), valorizza storie e punti di vista “fuori norma” attraverso le voci delle donne. Ogni anno DIMMI propone una serie di talk, incontri, lectio magistralis, reading, proiezioni, laboratori che mirano ad aprire nuove prospettive e stimolare un dialogo tra tutte e tutti. DIMMI porta avanti anche numerosi laboratori creativi nelle scuole. Attraverso l’arte, la creatività e la narrazione, coinvolge bambine e bambini, ragazze e ragazzi nel prendere la parola, ragionare, riflettere, confrontarsi per lavorare insieme contro ogni stereotipo e pregiudizio.
“DIMMI. Le donne raccontano”
Un’idea di: Puntozero,
Promossa da: Associazione di volontariato Venezia,
Con il sostegno di: Regione Friuli Venezia Giulia,
In collaborazione con: Università degli Studi di Verona, Laboratorio Saperi Situati, Associazione Zeroidee, Associazione Bekko, Alchemilla, Bottega Errante, Istituto Comprensivo Tina Modotti Premariacco, Istituto Udine2.
“DIMMI. Le donne raccontano” è uno spazio di pensiero e formazione che, attraverso diverse discipline (storia, filosofia, letteratura, diritto, economia…), valorizza storie e punti di vista “fuori norma” attraverso le voci delle donne. Ogni anno DIMMI propone una serie di talk, incontri, lectio magistralis, reading, proiezioni, laboratori che mirano ad aprire nuove prospettive e stimolare un dialogo tra tutte e tutti. DIMMI porta avanti anche numerosi laboratori creativi nelle scuole. Attraverso l’arte, la creatività e la narrazione, coinvolge bambine e bambini, ragazze e ragazzi nel prendere la parola, ragionare, riflettere, confrontarsi per lavorare insieme contro ogni stereotipo e pregiudizio.
“DIMMI. Le donne raccontano”
Un’idea di: Puntozero,
Promossa da: Associazione di volontariato Venezia,
Con il sostegno di: Regione Friuli Venezia Giulia,
In collaborazione con: Università degli Studi di Verona, Laboratorio Saperi Situati, Associazione Zeroidee, Associazione Bekko, Alchemilla, Bottega Errante, Istituto Comprensivo Tina Modotti Premariacco, Istituto Udine2.
Stay Tuned è un portale gratuito, pensato per le associazioni, che raccoglie e propone contenuti didattici sulla comunicazione. Il portale consente alle organizzazioni di pubblicare i propri corsi o momenti di formazione in forma professionale, con accesso illimitato alla visualizzazione delle lezioni.
Il progetto Stay Tuned nasce per supportare l’innovazione delle realtà del terzo settore del Friuli Venezia Giulia, fornendo strumenti utili per migliorare la comunicazione al proprio interno e verso l’esterno, per esempio la gestione del rapporto con la base sociale, la promozione di momenti di formazione e di incontro, l’ingaggio dei propri follower, proseguendo online il rapporto spesso iniziato offline.
Stay Tuned è un portale gratuito, pensato per le associazioni, che raccoglie e propone contenuti didattici sulla comunicazione. Il portale consente alle organizzazioni di pubblicare i propri corsi o momenti di formazione in forma professionale, con accesso illimitato alla visualizzazione delle lezioni.
Il progetto Stay Tuned nasce per supportare l’innovazione delle realtà del terzo settore del Friuli Venezia Giulia, fornendo strumenti utili per migliorare la comunicazione al proprio interno e verso l’esterno, per esempio la gestione del rapporto con la base sociale, la promozione di momenti di formazione e di incontro, l’ingaggio dei propri follower, proseguendo online il rapporto spesso iniziato offline.
VISAVÌ GORIZIA DANCE FESTIVAL è il festival internazionale transfrontaliero di danza contemporanea a Gorizia e Nova Gorizia, ideato da Artisti Associati.
Per Visavì ci occupiamo di:
Coordinamento della comunicazione web;
Social network e Live storytelling;
Realizzazione interviste ai coreografi;
Newsletter;
Foto di scena;
Foto-reportage del festival.
Foto di Giovanni Chiarot
VISAVÌ GORIZIA DANCE FESTIVAL è il festival internazionale transfrontaliero di danza contemporanea a Gorizia e Nova Gorizia, ideato da Artisti Associati.
Per Visavì ci occupiamo di:
Coordinamento della comunicazione web;
Social network e Live storytelling;
Realizzazione interviste ai coreografi;
Newsletter;
Foto di scena;
Foto-reportage del festival.
Foto di Giovanni Chiarot
“Le Tigri del Friuli” è un archivio dove abbiamo raccolto alcuni risultati di una ricerca semi-seria e non lineare che ripercorre la vicenda delle Tigri di Monteaperta: la prima squadra italiana di Tiro alla fune femminile, nata nel 1962 da un gruppo di donne sul confine italo-sloveno. La nostra ricerca si è sviluppata attraverso una serie di interviste alle “Tigri” ancora in vita, alle persone che le hanno conosciute, a studiose e studiosi. Abbiamo poi individuato alcuni temi attorno ai quali abbiamo ideato sei video-racconti e le relative bibliografie. Ci auguriamo che, come è stato per noi, una piccola storia di ieri possa aprire nuovi interrogativi sull’oggi.
L’archivio “Le tigri del Friuli”
Un’idea di: Puntozero
Consulenza storica: Marco Feleppa
In collaborazione con: A.M.A. Monteaperta Associazione Culturale, Bottega Errante.
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
“Le Tigri del Friuli” è un archivio dove abbiamo raccolto alcuni risultati di una ricerca semi-seria e non lineare che ripercorre la vicenda delle Tigri di Monteaperta: la prima squadra italiana di Tiro alla fune femminile, nata nel 1962 da un gruppo di donne sul confine italo-sloveno. La nostra ricerca si è sviluppata attraverso una serie di interviste alle “Tigri” ancora in vita, alle persone che le hanno conosciute, a studiose e studiosi. Abbiamo poi individuato alcuni temi attorno ai quali abbiamo ideato sei video-racconti e le relative bibliografie. Ci auguriamo che, come è stato per noi, una piccola storia di ieri possa aprire nuovi interrogativi sull’oggi.
L’archivio “Le tigri del Friuli”
Un’idea di: Puntozero
Consulenza storica: Marco Feleppa
In collaborazione con: A.M.A. Monteaperta Associazione Culturale, Bottega Errante.
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
Exxplorers è una app per guidare i visitatori e le visitatrici di Mojstrana attraverso una narrazione che mira a mescolare reale e virtuale per scoprire il territorio e per valorizzare ciò che normalmente passerebbe inosservato. La guida virtuale è l’eroe locale Janez Požganc che supporta i visitatori e le visitatrici in un’esplorazione attiva, invitandoli/le a giocare, scattare foto, condividere pensieri con la comunità o semplicemente godersi la natura e il paesaggio.
Exxplorers fa parte del progetto RUK (2019-2023) di PiNA Kulturno izobraževalno društvo, cofinanziato dalla Repubblica di Slovenia e dall’Unione europea nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale.Exxplorers è una app per guidare i visitatori e le visitatrici di Mojstrana attraverso una narrazione che mira a mescolare reale e virtuale per scoprire il territorio e per valorizzare ciò che normalmente passerebbe inosservato. La guida virtuale è l’eroe locale Janez Požganc che supporta i visitatori e le visitatrici in un’esplorazione attiva, invitandoli/le a giocare, scattare foto, condividere pensieri con la comunità o semplicemente godersi la natura e il paesaggio.
Exxplorers fa parte del progetto RUK (2019-2023) di PiNA Kulturno izobraževalno društvo, cofinanziato dalla Repubblica di Slovenia e dall’Unione europea nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale.Un progetto europeo che ci ha permesso di coinvolgere 120 giovani nella produzione di brevi video pubblicati su piattaforme di media visuali come YouTube e TikTok. I giovani vlogger si sono concentrati su temi europei come i valori fondamentali, la cittadinanza europea attiva, la partecipazione alla vita democratica, l’integrazione dei migranti e dei rifugiati, la solidarietà, l’ecologia, la sostenibilità e Zero Waste.
Un progetto europeo che ci ha permesso di coinvolgere 120 giovani nella produzione di brevi video pubblicati su piattaforme di media visuali come YouTube e TikTok. I giovani vlogger si sono concentrati su temi europei come i valori fondamentali, la cittadinanza europea attiva, la partecipazione alla vita democratica, l’integrazione dei migranti e dei rifugiati, la solidarietà, l’ecologia, la sostenibilità e Zero Waste.
Comuni non Comuni Splash è uno show mozzafiato, un varietà porta a porta, alle finestre delle case, nei cortili, lungo le strade. Gli e le abitanti di piccolissimi paesi vengono coinvolti/e da bizzarri personaggi in performance straordinarie, giochi frizzanti e colpi di scena.
È una festa collettiva animata da artisti/e e abitanti sempre nuova, sempre differente.
Comuni non Comuni splash è un format che abbiamo sviluppato nell’ambito di Microfestival, un festival itinerante d’arte performativa, una tournèe che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine, a cavallo tra Friuli Austria e Slovenia. Un festival in movimento dove utilizziamo la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione dei suoi e delle sue abitanti.
Comuni non Comuni Splash è uno show mozzafiato, un varietà porta a porta, alle finestre delle case, nei cortili, lungo le strade. Gli e le abitanti di piccolissimi paesi vengono coinvolti/e da bizzarri personaggi in performance straordinarie, giochi frizzanti e colpi di scena.
È una festa collettiva animata da artisti/e e abitanti sempre nuova, sempre differente.
Comuni non Comuni splash è un format che abbiamo sviluppato nell’ambito di Microfestival, un festival itinerante d’arte performativa, una tournèe che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine, a cavallo tra Friuli Austria e Slovenia. Un festival in movimento dove utilizziamo la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione dei suoi e delle sue abitanti.
Prima della leva è un’esperienza immersiva, itinerante e solitaria dove tu partecipante interpreti il ruolo di un personaggio da noi delineato.
Attraverso i messaggi che ricevi via WhatsApp, segui le indicazioni, ti sposti per il centro città, ti immergi sempre più nella vita e nelle relazioni del protagonista.
La base d’ispirazione per costruire questa performance esperienziale sono stati testi, audio, immagini e video elaborati nel corso di alcuni laboratori che abbiamo proposto alle ragazze e ai ragazzi di cinque istituti scolastici. I contenuti multimediali sono consultabili sul sito del progetto insieme a un’antologia di saggi, narrazioni, film, siti web.
Prima della leva
Un progetto di: Zeroidee, Giovanni Chiarot e Matteo Carli
Supporto artistico: Renato Rinaldi
Supporto tecnico informatico: Alberto Duca e Alex Duca
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Udine.
Visita il Sito
Prima della leva è un’esperienza immersiva, itinerante e solitaria dove tu partecipante interpreti il ruolo di un personaggio da noi delineato.
Attraverso i messaggi che ricevi via WhatsApp, segui le indicazioni, ti sposti per il centro città, ti immergi sempre più nella vita e nelle relazioni del protagonista.
La base d’ispirazione per costruire questa performance esperienziale sono stati testi, audio, immagini e video elaborati nel corso di alcuni laboratori che abbiamo proposto alle ragazze e ai ragazzi di cinque istituti scolastici. I contenuti multimediali sono consultabili sul sito del progetto insieme a un’antologia di saggi, narrazioni, film, siti web.
Prima della leva
Un progetto di: Zeroidee, Giovanni Chiarot e Matteo Carli
Supporto artistico: Renato Rinaldi
Supporto tecnico informatico: Alberto Duca e Alex Duca
Con il contributo di: Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Udine.
Visita il Sito
Corso di formazione per le associazioni iscritte al Centro Servizi e Volontariato
Tematiche:
– Cos’è un progetto: elementi di project management
– Le fasi della progettazione: dall’idea alla scrittura del progetto finalizzata al bando
– Scrittura di un progetto: l’elaborazione della proposta
– I bandi: struttura e contenuti. Analisi di bando regionali, ministeriale ed europei
– I canali contributivi e ricerca del canale di finanziamento adatto
– Il partenariato e l’importanza di fare rete
Corso di formazione per le associazioni iscritte al Centro Servizi e Volontariato
Tematiche:
– Cos’è un progetto: elementi di project management
– Le fasi della progettazione: dall’idea alla scrittura del progetto finalizzata al bando
– Scrittura di un progetto: l’elaborazione della proposta
– I bandi: struttura e contenuti. Analisi di bando regionali, ministeriale ed europei
– I canali contributivi e ricerca del canale di finanziamento adatto
– Il partenariato e l’importanza di fare rete
“Le dirai marte o metallo” esplora la questione dell’interpretazione in un sistema che oggi ci permette di accedere ad un sapere che si sviluppa a partire da noi, supportato da algoritmi che assecondano il nostro punto di vista, i nostri gusti, le nostre opinioni. Un ambiente sonoro e visivo, un podio e un grande schermo posizionato al centro dello spazio invitano il pubblico a compiere un viaggio. Mediante un pulsante, tu visitatore, puoi scegliere una delle 49 parole che aprono al “sapere” e che appaiono proiettate sullo schermo. Un algoritmo lancia una ricerca nel web che viene visivamente percepita come un viaggio in uno spazio indefinito tra un micro e un macrocosmo, con il susseguirsi di linee e forme che ricordano ora pianeti, ora particelle molecolari. Un sistema combinatorio seleziona 7 dati nell’infinito bacino di informazioni, che vanno a formare un rebus, un enigma, uno stimolo creativo, una domanda. Quasi a ricordarti che ogni volta che ti affacci sulla finestra di questo spazio, quello che ti viene restituito richiede sempre un’interpretazione, che sia data da te oppure da altri e altre. Ecco la possibilità̀ di costruire, se lo vuoi, nuovi significati.
Le dirai Marte o Metallo è un’installazione ideata e realizzata da Zeroidee, Giovanni Chiarot e Matteo Carli
Consulenza scientifica di Paolo Patui e Mario Turello
Animazioni grafiche Roberto Ranon
Sviluppo informatico Matteo Gervasi
Musiche originali e sound design Davide Vettori
Supporto tecnico Alessandro Pasquali, Giordano Sala.
Prodotta da Leggermente.
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
“Le dirai marte o metallo” esplora la questione dell’interpretazione in un sistema che oggi ci permette di accedere ad un sapere che si sviluppa a partire da noi, supportato da algoritmi che assecondano il nostro punto di vista, i nostri gusti, le nostre opinioni. Un ambiente sonoro e visivo, un podio e un grande schermo posizionato al centro dello spazio invitano il pubblico a compiere un viaggio. Mediante un pulsante, tu visitatore, puoi scegliere una delle 49 parole che aprono al “sapere” e che appaiono proiettate sullo schermo. Un algoritmo lancia una ricerca nel web che viene visivamente percepita come un viaggio in uno spazio indefinito tra un micro e un macrocosmo, con il susseguirsi di linee e forme che ricordano ora pianeti, ora particelle molecolari. Un sistema combinatorio seleziona 7 dati nell’infinito bacino di informazioni, che vanno a formare un rebus, un enigma, uno stimolo creativo, una domanda. Quasi a ricordarti che ogni volta che ti affacci sulla finestra di questo spazio, quello che ti viene restituito richiede sempre un’interpretazione, che sia data da te oppure da altri e altre. Ecco la possibilità̀ di costruire, se lo vuoi, nuovi significati.
Le dirai Marte o Metallo è un’installazione ideata e realizzata da Zeroidee, Giovanni Chiarot e Matteo Carli
Consulenza scientifica di Paolo Patui e Mario Turello
Animazioni grafiche Roberto Ranon
Sviluppo informatico Matteo Gervasi
Musiche originali e sound design Davide Vettori
Supporto tecnico Alessandro Pasquali, Giordano Sala.
Prodotta da Leggermente.
Con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia
Comuni non Comuni Inverno: Un grande gioco-spettacolo pensato per piccolissimi paesi, soprattutto per territori di confine.
Un’orchestra e un gruppo di eccentrici personaggi ed eccentriche personagge coinvolgono la comunità in un gioco a squadre trans-generazionale. Un enorme tabellone al centro, grandi pedine da muovere, un gioco fatto di sfide, musica, colpi di scena e “ricchi” premi. Viene a delinearsi così un’impensata mappa di comunità, una festa collettiva animata da artisti/e e abitanti sempre nuova, sempre differente.
Il Grande gioco è un format che abbiamo sviluppato nell’ambito di Microfestival, un festival itinerante d’arte performativa, una tournèe che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine, a cavallo tra Friuli Austria e Slovenia. Un festival in movimento dove utilizziamo la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione dei suoi e delle sue abitanti.
Comuni non Comuni Inverno: Un grande gioco-spettacolo pensato per piccolissimi paesi, soprattutto per territori di confine.
Un’orchestra e un gruppo di eccentrici personaggi ed eccentriche personagge coinvolgono la comunità in un gioco a squadre trans-generazionale. Un enorme tabellone al centro, grandi pedine da muovere, un gioco fatto di sfide, musica, colpi di scena e “ricchi” premi. Viene a delinearsi così un’impensata mappa di comunità, una festa collettiva animata da artisti/e e abitanti sempre nuova, sempre differente.
Il Grande gioco è un format che abbiamo sviluppato nell’ambito di Microfestival, un festival itinerante d’arte performativa, una tournèe che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine, a cavallo tra Friuli Austria e Slovenia. Un festival in movimento dove utilizziamo la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione dei suoi e delle sue abitanti.
Casamia mette in relazione spazi senza persone e musicisti/e in cerca di spazi. È un progetto di residenze artistiche nato nel 2017 in Carnia, con l’idea che la musica possa dare nuova vita alla montagna friulana, dove molte case sono rimaste vuote. Ogni residenza si chiude con un concerto, in cui i/le musicisti/e fanno conoscere il loro lavoro agli abitanti del paese e a chiunque abbia voglia di ascoltare.
Promosso dal comune di RavasclettoCasamia mette in relazione spazi senza persone e musicisti/e in cerca di spazi. È un progetto di residenze artistiche nato nel 2017 in Carnia, con l’idea che la musica possa dare nuova vita alla montagna friulana, dove molte case sono rimaste vuote. Ogni residenza si chiude con un concerto, in cui i/le musicisti/e fanno conoscere il loro lavoro agli abitanti del paese e a chiunque abbia voglia di ascoltare.
Promosso dal comune di RavasclettoUn progetto che affronta in modo multidimensionale il tema della povertà educativa e dell’abbandono scolastico. All’interno delle numerose azioni proposte dal progetto, ci siamo occupati dei laboratori di Upcycling nelle scuole. I nostri laboratori propongono una riflessione sul ciclo di vita degli oggetti, sul loro possibile riutilizzo creativo, sulla necessità di un approccio ecologico e sostenibile al quotidiano. L’obiettivo è quello di trasformare il significato delle cose e aumentare il valore di un manufatto che, per il sistema produttivo e di consumo, avrebbe esaurito il suo ciclo di vita. Al tempo stesso si fornisco alle e ai partecipanti competenze sul piano progettuale e creativo, sviluppando la manualità e la fantasia.
Un progetto di Fondazione Opera Sacra famigliaUn progetto che affronta in modo multidimensionale il tema della povertà educativa e dell’abbandono scolastico. All’interno delle numerose azioni proposte dal progetto, ci siamo occupati dei laboratori di Upcycling nelle scuole. I nostri laboratori propongono una riflessione sul ciclo di vita degli oggetti, sul loro possibile riutilizzo creativo, sulla necessità di un approccio ecologico e sostenibile al quotidiano. L’obiettivo è quello di trasformare il significato delle cose e aumentare il valore di un manufatto che, per il sistema produttivo e di consumo, avrebbe esaurito il suo ciclo di vita. Al tempo stesso si fornisco alle e ai partecipanti competenze sul piano progettuale e creativo, sviluppando la manualità e la fantasia.
Un progetto di Fondazione Opera Sacra famigliaUn progetto europeo che esplora nuove modalità di riduzione dei rifiuti e diversi metodi di upcycling, ovvero come riutilizzare un oggetto in modo nuovo aumentandone il valore. Al tempo stesso il progetto collega questo tema con misure innovative di imprenditoria giovanile, promuovendo uno scambio tra start-up e nuove idee di upcycling.
Finanziato da: Unione Europea – programma “Capacity Building for Youth”.Un progetto europeo che esplora nuove modalità di riduzione dei rifiuti e diversi metodi di upcycling, ovvero come riutilizzare un oggetto in modo nuovo aumentandone il valore. Al tempo stesso il progetto collega questo tema con misure innovative di imprenditoria giovanile, promuovendo uno scambio tra start-up e nuove idee di upcycling.
Finanziato da: Unione Europea – programma “Capacity Building for Youth”.SUNS Europe è il festival europeo delle arti in lingue minorizzate ideato da Radio Onde Furlane con il sostegno di ARLeF. Nato come palcoscenico per gruppi e musicisti/e che cantano in una delle lingue minorizzate dell’area alpino-mediterranea, oggi è un luogo d’incontro e di confronto delle migliori produzioni artistiche in lingua minoritaria su scala europea. Suoni quindi (“suns”, in friulano), ma anche cinema e testi letterari che esprimono, con visioni e parole, identità esistenti e resistenti.
Per Suns ci occupiamo di:SUNS Europe è il festival europeo delle arti in lingue minorizzate ideato da Radio Onde Furlane con il sostegno di ARLeF. Nato come palcoscenico per gruppi e musicisti/e che cantano in una delle lingue minorizzate dell’area alpino-mediterranea, oggi è un luogo d’incontro e di confronto delle migliori produzioni artistiche in lingua minoritaria su scala europea. Suoni quindi (“suns”, in friulano), ma anche cinema e testi letterari che esprimono, con visioni e parole, identità esistenti e resistenti.
Per Suns ci occupiamo di:La terra e l’anima è un progetto artistico a cui abbiamo lavorato con l’associazione Leggermente, che ci ha visto accompagnare in tournée due grandi artiste italiane. Nada Malanima e Rita Marcotulli.
Due donne, uno spettacolo, un potente intreccio di memorie, melodie, riflessioni.
La terra e l’anima è un progetto artistico a cui abbiamo lavorato con l’associazione Leggermente, che ci ha visto accompagnare in tournée due grandi artiste italiane. Nada Malanima e Rita Marcotulli.
Due donne, uno spettacolo, un potente intreccio di memorie, melodie, riflessioni.
Bandus è la parola gridata dai bambini e dalle bambine per chiamare la tregua e interrompere il gioco. Questo è il nome del concept e dell’evento che abbiamo organizzato con il comune di Udine per ricordare il centenario della tregua di Natale. Bandus ha trasformatto un ex spazio bellico, la caserma Osoppo, in uno spazio di arte, performance, musica, spettacoli e talk. L’evento rientra nel più ampio progetto “Udine storie in corso”.
Per Bandus ci siamo occupati di:
-management evento
-direzione tecnica
-scenografria, allestimenti e arredi all’interno dell’hangar
-comunicazione web del progetto
Promosso e con il contributo di: Comune di Udine
Organizzato da: Puntozero
Foto di Bartolomeo Rossi
Bandus è la parola gridata dai bambini e dalle bambine per chiamare la tregua e interrompere il gioco. Questo è il nome del concept e dell’evento che abbiamo organizzato con il comune di Udine per ricordare il centenario della tregua di Natale. Bandus ha trasformatto un ex spazio bellico, la caserma Osoppo, in uno spazio di arte, performance, musica, spettacoli e talk. L’evento rientra nel più ampio progetto “Udine storie in corso”.
Per Bandus ci siamo occupati di:
-management evento
-direzione tecnica
-scenografria, allestimenti e arredi all’interno dell’hangar
-comunicazione web del progetto
Promosso e con il contributo di: Comune di Udine
Organizzato da: Puntozero
Foto di Bartolomeo Rossi
Il Parco dell’arte immerso nei boschi della Valsaisera è stato inaugurato nel 2014 ai Prati di Oitzinger, con la partecipazione straordinaria di Michelangelo Pistoletto. In questi anni abbiamo invitato artisti e artiste internazionali a dialogare con la natura e le memorie del luogo, producendo installazioni di arte contemporanea negli stessi luoghi dove 100 anni prima giovani di tutta Europa costruivano spazi di conflitto. L’esperienza del Parco dell’arte è stata un’esperienza circoscritta nel tempo e nello spazio, ma ha aperto nuove prospettive e progettualità, trasformando un luogo fisico in uno spazio di pensiero, un progetto delimitato in un osservatorio permanente sul paesaggio. Da qui nasce la nostra progettualità delle residenze artistiche
Il Parco dell’arte è stato realizzato da: Associazione culturale Modo, Associazione Altrememorie.
In collaborazione con: cooperativa Puntozero, Associazione Zeroidee, associazione Aghe di Poc, associazione culturale Leggermente, Alpi Friulane, Friuli Storia e Territorio, Tree House, Amici di Valbruna e tantissimi altri.
Con il patrocinio dei comuni di Malborghetto-Valbruna e Tarvisio.
Con il contributo di: Regione Friuli-Venezia-Giulia.
Foto di Stefano Cappella
Il Parco dell’arte immerso nei boschi della Valsaisera è stato inaugurato nel 2014 ai Prati di Oitzinger, con la partecipazione straordinaria di Michelangelo Pistoletto. In questi anni abbiamo invitato artisti e artiste internazionali a dialogare con la natura e le memorie del luogo, producendo installazioni di arte contemporanea negli stessi luoghi dove 100 anni prima giovani di tutta Europa costruivano spazi di conflitto. L’esperienza del Parco dell’arte è stata un’esperienza circoscritta nel tempo e nello spazio, ma ha aperto nuove prospettive e progettualità, trasformando un luogo fisico in uno spazio di pensiero, un progetto delimitato in un osservatorio permanente sul paesaggio. Da qui nasce la nostra progettualità delle residenze artistiche
Il Parco dell’arte è stato realizzato da: Associazione culturale Modo, Associazione Altrememorie.
In collaborazione con: cooperativa Puntozero, Associazione Zeroidee, associazione Aghe di Poc, associazione culturale Leggermente, Alpi Friulane, Friuli Storia e Territorio, Tree House, Amici di Valbruna e tantissimi altri.
Con il patrocinio dei comuni di Malborghetto-Valbruna e Tarvisio.
Con il contributo di: Regione Friuli-Venezia-Giulia.
Foto di Stefano Cappella
Ci siamo inventati e abbiamo costruito una Rube Goldberg machine con sei diversi percorsi. Ogni percorso è diventato un video-clip per promuovere sul web le sei parole della carta dei diritti europei. L’installazione e la campagna social rientrava nel progetto europeo “Enjoy Your Rights” pensato per promuovere la carta dei diritti europei attraverso i social network.
Ideazione e realizzazione della Rube Goldberg machine: Puntozero, Giovanni Chiarot, Francesco Rossi con Rocco Repezza, Giacomo BompanCi siamo inventati e abbiamo costruito una Rube Goldberg machine con sei diversi percorsi. Ogni percorso è diventato un video-clip per promuovere sul web le sei parole della carta dei diritti europei. L’installazione e la campagna social rientrava nel progetto europeo “Enjoy Your Rights” pensato per promuovere la carta dei diritti europei attraverso i social network.
Ideazione e realizzazione della Rube Goldberg machine: Puntozero, Giovanni Chiarot, Francesco Rossi con Rocco Repezza, Giacomo BompanGUARDA I VIDEO DELLA RUBE GOLDBERG
Tu sei qui rappresenta le nostre origini.
È un laboratorio di arte contemporanea che per due anni ha invitato a Udine artisti e artiste a lavorare in strada per un’intera settimana, realizzando installazioni artistiche negli spazi urbani di via Cussignacco, la via dove per alcuni anni abbiamo condiviso uno spazio di co-working, ma anche uno spazio di relazioni, idee e progetti con tantissime persone.
In Tu sei qui l’arte si intreccia ad una forma di cittadinanza partecipata e condivisa, coinvolge artisti/e e cittadini/e in una riscoperta dell’ambiente in cui si vive.
Tu sei qui rappresenta le nostre origini.
È un laboratorio di arte contemporanea che per due anni ha invitato a Udine artisti e artiste a lavorare in strada per un’intera settimana, realizzando installazioni artistiche negli spazi urbani di via Cussignacco, la via dove per alcuni anni abbiamo condiviso uno spazio di co-working, ma anche uno spazio di relazioni, idee e progetti con tantissime persone.
In Tu sei qui l’arte si intreccia ad una forma di cittadinanza partecipata e condivisa, coinvolge artisti/e e cittadini/e in una riscoperta dell’ambiente in cui si vive.